Il Premio dell’Amministrazione Provinciale di Pesaro e Urbino “una provincia di apifarfalle” è volto al conferimento di un premio onorifico a titolo di riconoscimento simbolico a persone che si sono particolarmente distinte per aver contribuito allo sviluppo economico e sociale della provincia.
Obiettivo è la ufficializzazione dei meriti acquisiti da coloro che hanno saputo valorizzare le proprie vocazioni in modo articolato nell’ambito del complessivo contesto provinciale e che dunque con la propria attività hanno favorito il programma di sviluppo e contribuito all’attuazione degli obiettivi della programmazione provinciale in campo scientifico, tecnologico, culturale, sociale, sportivo, professionale, economico, territoriale, ambientale.
La scelta trae origine dal nuovo rapporto, peraltro già in parte instaurato, con il cittadino che mette al centro l’uomo e ne premia i valori, sia quelli legati alla produzione ed al raggiungimento dei risultati, sia quelli etici ed estetici che ispirano le sue azioni.
Tra i premiati dell’edizione 2013 anche Giovanni Maria De Martis, istruttore del Circolo Velico Ardizio. SI legge nella motivazione:”DOTATO DI GRANDE SENSIBILITA’ E VALENZE TECNICHE, DA 4 ANNI DA’ VITA A CORSI ESTIVI A BENEFICIO DI SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI (NON VEDENTI, IPOVEDENTI E PORTATORI DI DISABILITA’ PSICO-FISICHE) PER CONDIVIDERE, CON LORO PROTAGONISTI, LE SENSAZIONI SUSCITATE DALL’ESPERIENZA DELLA NAVIGAZIONE IN BARCA A VELA”.
AD ANCONA PER MANIFESTARE CONTRO LA DELIBERA 1011
Martedì 26 novembre 2013 le organizzazioni nazionali e le associazioni del territorio sono intervenute contro un atto che ci riporta indietro di 30 anni.
Con la delibera 1011 del 9 luglio 2013 la Regione Marche ha dato nuova definizione degli standard assistenziali delle strutture residenziali e semiresidenziali per anziani, disabili psichiatrici e per il settore dipendenze
Secondo tale delibera, ogni residenza non deve ospitare meno di 20 perso- ne. Si prevede l’accorpamento con altri moduli così che ogni struttura abbia una capacità ricettiva non inferiore a 40-60 posti. Si auspica, nello stesso atto, la coesistenza all’interno della stessa struttura di servizi rivolti a diver- se tipologie di utenti (salute mentale, disabili, anziani).
Una pietra tombale sulle esperienze di case famiglia, di piccole comunità e di gruppi-appartamento. Un ritorno alla logica degli istituti che si riteneva conclusa da anni. Ma non è tutto.
“La decisione della Regione Marche lascia basiti per l’evidente violazione dei principi più elementari della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, che tra l’altro è stata ratificata nel 2009, ed in particolare dell’articolo 19 su vita indipendente ed inclusione nella società. – commenta Pietro Barbieri, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – Si tratta di un diritto umano: alle persone con disabilità deve essere garantita la possibilità di scegliere, su base di uguaglianza con gli altri, il proprio luogo di residenza e dove e con chi vivere e non siano obbligate a vivere in una particolare sistemazione.”
Edizione tg regione andato in onda il 26 novembre 2013 – 19,30:
http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-f1a4c501-4401-4c58-93ac-87e31d889444-tgr.html#p=1
GUARDARE LA REALTA CON … LETIZIA
“Guardare la realtà con …..Letizia”: questo il titolo della mostra fotografica di Maria Letizia Morini. E’ una giovane donna, nata con la trisomia 21, appassionata di quello che le accade intorno e desiderosa di fermare alcuni attimi di bellezza con la sua macchina fotografica.
Tanti fatti significativi sono accaduti a partire da febbraio di quest’anno per la vita di Maria Letizia e per la città di Pesaro : a partire dal pranzo organizzato per raccogliere fondi a favore della ricerca sulla trisomia 21 condotta dal prof. Pierluigi Strippoli, docente di genetica presso l’Università di Bologna. Da questo pranzo che ha coinvolto oltre trecento persone, era nato il desiderio di portare a Pesaro la Mostra sul Prof. Jerome Lejeune, medico pediatra genetista che aveva scoperto e per tutta la vita studiato la trisomia 21 , con l’intento di trovare una cura. Tale mostra, che la mamma di Marisa Letizia è riuscita a realizzare a Pesaro con il supporto di 10 Associazioni, ha suscitato molto interesse nei numerosissimi visitatori, nelle Autorità cittadine e negli studenti e ha contribuito a ridurre la distanza fra disabilità e “normalità”.
Viaggi, feste di matrimonio, gite, cibi, oggetti e volti di persone.. la vita di Letizia in tante particolari occasioni in una vasta serie di scatti sono presenti nella Mostra fotografica “Guardare la realtà con ….Letizia” Ma non vogliamo svelare di più.
La Mostra realizzata da Ester Di Paolo, con il supporto di Anffas Onlus (Associazione Nazionale di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale) e del centro Culturale “Città Ideale” di Pesaro, si terrà dal 24 Novembre al 1 Dicembre prossimi nella sala di Palazzo Lazzarini (gentilmente concessa dalla Curia) e sarà inaugura il 24 novembre alle ore 18,30 dal poeta Davide Rondoni.
Orari della mostra : tutti i giorni dalle 16,00 alle 19,00 e su richiesta anche al mattino
Ingresso: Davanti al Duomo di Pesaro – Via Rossini angolo Via del Seminario.
Per prenotazioni e info: 3471050975 3273888243.
ANFFAS IN PIAZZA SAN PIETRO – 23 OTTOBRE 2013
15/10/2013
Il prossimo 23 ottobre una folta delegazione di Anffas, rappresentativa a livello nazionale non solo della realtà associativa ma dei milioni di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale e loro genitori sarà presente in Piazza San Pietro per ascoltare le parole del Papa.
Ecco la lettera scritta dal presidente Roberto Speziale a Papa Francesco:
STANDARD ASSISTENZIALI… PIOGGIA DI CRITICHE ALLA REGIONE MARCHE
1/10/2013
Articolo a cura di Raffaella Lugli e Marcello Secchiaroli – Coordinamento Territorio e Disabilità di Pesaro e UrbinoUna sollevazione contro la delibera 1011: le organizzazioni nazionali dei disabili sono intervenute contro un atto che ci riporta indietro di 30 anni
Nell’articolo pubblicato nella rivista PERCHèNO si commenta la delibera 1101 del luglio 2013 della regione Marche.
Continua l’avventura a Vela Spiegata
18/7/2013
Una splendida giornata di sole, un mare perfetto per i nostri ragazzi! Eccoli mentre tornano alla “base” del Circolo Velico Ardizio (PU) dopo un’uscita in mare.
LO STATO HA SOTTRATTO 172 MILIONI DI EURO AL 5 PER MILLE !!!
Sottoscrivi la petizione contro lo scippo del 5×1000
15/7/2013
Vita lancia una nuova iniziativa per la stabilizzazione e lo stop alle decurtazioni del 5 per mille, attraverso una petizione online e l’invito alla firma a tutti i cittadini che hanno a cuore temi come welfare, sussidiarità, sviluppo, coesione sociale,…
Anffas vi invita a firmare in massa la petizione: il 5 per mille è uno strumento fondamentale, non facciamocelo “scippare”!
Per l’esercizio 2011, grazie alla scelta operata da 17 milioni di contribuenti, la quota raggiunta dal 5 per mille è stata di quasi 488 milioni di euro. Lo Stato italiano ha però trattenuto 92,838 milioni di euro, destinando alle organizzazioni solo 395 milioni. Se non fosse stato per un’interrogazione parlamentare questo scippo non sarebbe mai emerso con chiarezza. Si tratta dell’ennesima sottrazione di fondi a ciò che resta del welfare, della cooperazione e della ricerca, operata a danno dei contribuenti e dei soggetti che garantiscono coesione e innovazione sociale.
In due anni lo Stato ha tolto al 5 per mille voluto dai contribuenti ben 172 milioni! Già nell’esercizio 2010, infatti, i contribuenti italiani avevano destinato tramite la scelta del 5 per mille la somma di 463 milioni di euro alle organizzazioni non profit. Di questi fondi, lo Stato ha trattenuto 80 milioni di euro, accreditandone solo 383 milioni. Da due anni lo Stato, che pure con i contribuenti e gli enti non profit ha sottoscritto il patto più sacro e più inviolabile, quello della dichiarazione dei redditi delle persone fisiche, viene meno ai suoi impegni e scrive il falso in un atto pubblico e vincolante, sottraendo un totale di 172 milioni di euro dalle tasche dei contribuenti invece di destinarli al Terzo settore come era nelle intenzioni dei cittadini che hanno operato la scelta del 5 per mille. Quindi, da due anni lo Stato dichiara il falso invitando i cittadini contribuenti a indicare la destinazione del 5 per mille delle loro imposte, giacché nel 2010 tale quota è stata decurtata senza nessuna comunicazione al 4,1 per mille e nel 2011 al 4 per mille!
Per firmare la petizione visita il sito di Vita.it
Clicca qui: http://www.vita.it/non-profit/5×1000/5-per-mille-una-firma-contro-lo-scippo-di-stato.html
La normativa del 5×1000 dà la possibilità al contribuente di destinare una quota pari a 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche a enti non profit che rientrino nelle seguenti categorie:
• sostegno del volontariato, delle onlus, delle associazioni di promozione sociale e di altre fondazioni e associazioni riconosciute;
• finanziamento della ricerca scientifica e delle università;
• finanziamento della ricerca sanitaria.
I destinatari del 5 per mille dell’Irpef sono le organizzazioni di volontariato e non lucrative di utilità sociale (Onlus), le associazioni di promozione sociale, le associazioni sportive dilettantistiche e le altre associazioni e/o fondazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’art. 10, comma 1, del decreto legislativo 460/97, al sostegno delle attività sociali svolte dal Comune di residenza. Il finanziamento può essere anche a sostegno della ricerca scientifica e dell’università; della ricerca sanitaria, nonché al finanziamento delle attività che tutelano o promuovono i beni culturali e paesaggistici.
AL VIA IL PROGETTO “VELA SPIEGATA”!
17/6/2013
La vela per i diversamente abili in teoria potrebbe apparire come un’attività complessa e difficile: in realtà è un esercizio utile a vincere alcune difficoltà legate all’handicap e a raggiungere la “normalità” per mezzo di un’attività diversa da quelle svolte solitamente, senza dover affrontare i problemi relativi alla quotidianità. La vela ricreativa è un’opportunità per far emergere e sviluppare potenzialità ignote o nascoste dei diversamente abili. L’uso dell’imbarcazione, le nozioni tecniche e le pratiche operative della navigazione a vela non richiedono solo agilità e forza, ma anche particolari sensibilità che con opportuni accorgimenti tecnici possono essere sviluppate in soggetti portatori di handicap sensoriali o motori, o di disagi psico-sociali: stare al timone, comunicazioni radio, meteorologia, determinazione della rotta. La navigazione stimola e favorisce l’acquisizione di competenze riguardanti la conoscenza corporea, l’immagine di sé, il controllo neuro- muscolare, l’attivazione di molteplici canali percettivi, la percezione ed il controllo delle emozioni, oltre che la socializzazione, la comunicazione e l’interazione relazionale, l’emotività e l’affettività in senso lato.
Per alcune di queste aree l’attività velica presenta specifiche caratteristiche che la rendono un’attività elettiva per il recupero di potenzialità smarrite o mai acquisite. L’attività velica richiede il compimento di manovre con gradi differenti di complessità e la capacità di padroneggiare azioni causa-effetto; in essa sono implicate tutte le dimensioni della funzione motoria: la motricità fine nelle operazioni di allestimento e nelle numerose regolazioni richieste, l’attività muscolare e la capacità di calibrare e controllare con precisione l’azione, la prontezza dei riflessi, il senso dell’equilibrio, il senso dell’orientamento.
Il fatto che l’attività venga svolta in gruppo costituisce di per sé un fattore di esercizio alla socializzazione ed alla condivisione, tuttavia ancora una volta l’attività velica fornisce dei requisiti particolari a questa dimensione rendendola particolarmente funzionale agli obiettivi riabilitativi; infatti il rispetto delle gerarchie e delle regole, la collaborazione nelle manovre, la mutualità, l’aiuto reciproco, i principi di mutuo soccorso e dell’attenzione all’altro si esprimono in una dimensione di reale necessità che li rendono indispensabili presupposti di salvaguardia e sicurezza; per cui l’interazione e la collaborazione non sono più principi astratti a cui uniformarsi, ma esperienza di vita reale, necessità e presupposto di sicurezza.
In barca ciascuno deve riporre fiducia nel resto dell’equipaggio, anche nel caso sia formato da due soli elementi; fiducia non solo nel fatto che ogni membro svolga con precisione la sua mansione, ma anche nell’ avere consapevolezza di poter contare in ogni frangente sui compagni. Si realizza quindi un coinvolgente circuito che attiva le aree della reciprocità nell’assunzione di responsabilità, non solo per la propria incolumità ma anche per quella altrui. L’equipaggio di una barca a vela è un organismo coeso ed equilibrato e farne parte è, per un portatore di handicap, l’occasione per vedersi in un ambiente che amplifica le emozioni e in un insieme in grado di sviluppare una memoria capace di attivare processi liberatori di alto valore terapeutico.
Naturalmente, essendo la navigazione a vela molto emozionante e divertente, i fattori della socializzazione riguardano anche la condivisione della dimensione ludica, che costituisce un canale di apprendimento dall’esperienza e di interiorizzazione di principi e regole di condivisione sociale, in un contesto di spontaneità e leggerezza.
In ogni caso, anche quello del semplice passeggero-spettatore, la partecipazione sarà sempre attiva grazie alla globalità dell’esperienza sia in termini sensoriali che di relazione, in quanto l’estraneità dell’ambiente marino rende nuova e diversa la presenza dell’altro, con il quale si deve cooperare. Il mare diventa così un nuovo e potente mezzo per sviluppare le dinamiche di gruppo. Contribuendo alla terapia riabilitativa, approfondisce il processo di integrazione amplificando i sensi di un individuo disabile, il quale può scoprire abilità a lui sconosciute: in barca a vela si compiono attività che interessano il corpo ma anche le emozioni e ogni dettaglio costituisce un passo verso il superamento della paura. Perché stare dentro una barca vuol dire trovarsi all’interno di una comunità con delle regole ma anche con dei bisogni, un gruppo in cui la disciplina non è fine a se stessa ma metafora di convivenza civile nel mondo.
Velaspiegata ha come obiettivo lo sviluppo di una particolare forma di assistenza all’handicap finalizzata alla pratica della vela ricreativa. Le attività previste sono quindi a vantaggio di soggetti diversamente abili al fine di condividere le sensazioni suscitate dall’esperienza della navigazione in barca a vela.
http://www.circolovelicoardizio.it/
UN COLPO E’ STATO BATTUTO! articolo a cura di Raffaella Lugli pubblicato sul n.2/2013 della rivista ‘PERCHE’ NO?’
17/5/2013
L’ ”ASSEMBLEA PARTECIPATA” promossa da BATTETE UN COLPO (gruppo aperto e volontario che si occupa di ragionare attorno al sistema di welfare del nostro territorio nello spirito della L.328/2000 e composto da Associazione Insieme
Associazione Aias Anffas Ceis Associazione Onphalos Coordinamento territorio & disabilità Cooperativa Caanan Cooperativa Labirinto Cooperativa T41 A Cooperativa T41 B Cooperativa Petaso) svoltasi a Pesaro il 15 marzo nella sala del Consiglio Provinciale ha visto la presenza numerosa di cittadini, associazioni, operatori di cooperative ecc.
Purtroppo da più parti è stata messa in evidenza l’assenza degli amministratori pubblici .
Il gruppo BATTETE UN COLPO si è presentato all’Assemblea lanciando 12 domande:
1. Il sociale è solo un costo o anche un investimento?
2. La legge 328 del 2000 (riforma dei servizi sociali) parla di “progetto di vita”: in che modo viene attuato? Esistono spazi di confronto tra i diversi soggetti che si occupano di una persona (sanità, terzo settore, sociale) che riescono ad influenzare effettivamente i processi decisionali delle istituzioni?
3. L’istituzione che gestisce un servizio attraverso il privato sociale, che ruolo dovrebbe mantenere a livello gestionale e di controllo?
4. La buona prassi di lavorare insieme tra le istituzioni (regione, provincia, comuni) e privato sociale, esiste ancora?
5. Le ventilate modifiche delle leggi regionali 20 del 2000 (sanitaria) e 20 del 2002 ( sociale), attraverso quale percorso di confronto e con che criterio saranno formulate?
6. Pensate che sia necessario difendere e progettare un sistema di risposte sociali o seguire la logica del voucher può essere il futuro?
7. Sono diversi anni che le politiche sociali hanno istituito servizi di sollievo (aiuto concreto alle famiglie) nella psichiatria. Come stanno funzionando? Quale futuro avranno anche dal punto di vista organizzativo, dato che la provincia, coordinatrice dei progetti, non avrà più competenze sociali?
8. In merito alle scelte di bilancio dei comuni, è sufficiente dire che si sono “mantenuti i servizi”?
9. C’è la consapevolezza che il ruolo sociale dei comuni non esiste quasi più: i comuni sono diventati subalterni alla sanità (Piano socio sanitario)?
10. Il comitato dei sindaci (attualmente formato dai 60 sindaci dell’area vasta), ha veramente un ruolo autorevole, di confronto e di decisione?
11. Chi ha più autorità/responsabilità sulla salute, il sindaco o il direttore di area vasta?
12. I consultori, le UMEA e le UMEE di competenza della sanità, ai quali è assegnato un compito determinante per l’ elaborazione delle risposte ai diversi bisogni presenti nel territorio, come possono svolgere a pieno questo ruolo visti i tagli e il rapporto numerico insostenibile tra operatori e utenti?
Gli interventi hanno sottolineato in primo luogo che l’attuale momento storico (patto di stabilità) ci allontana sempre più dalle problematiche del sociale, mentre sarebbe fondamentale rimodulare le scale valoriali retrocedendo il valore dell’economia rispetto a quello della persona.
E’ emerso che per il CENSIS la provincia di Pesaro è al primo posto per i disagi causati dalla crisi economica. Attualmente la spesa sociale e quella sanitaria sono sottofinanziate: si spende poco e male. La Regione Marche , regione virtuosa, si adeguerà ai tagli o promuoverà una reazione insieme alle altre regioni? La proposta di legge regionale sul sociale , attualmente presso la V Commissione , dovrà essere assolutamente migliorata e saranno necessari canali di comunicazione idonei tra rappresentanza regionale e territori.
A Pesaro la sanità territoriale sta pagando un prezzo altissimo rispetto alla spinta per la costruzione del nuovo ospedale. Le famiglie sentono che non c’è risposta nei servizi e quindi si sentono sole.
In merito alle scelte fatte dai comuni con l’esternalizzazione dei servizi è fondamentale che le amministrazioni mantengano il ruolo di controllo,per garantire soprattutto le fasce più deboli.
Il terzo settore non deve più delegare la rappresentanza e non può essere interpellato per offrire alle amministrazioni servizi a costo zero, confidando nel buon cuore.
E’ necessario ricostruire la democrazia partecipata affinché le leggi che ci sono vengano applicate.
In particolare la legge 328 – legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali- che ha sostituito la precedente e centenaria legge sull’assistenza ( “legge Crispi”) intende superare il concetto assistenzialistico dell’intervento sociale, nel senso che considera il cittadino non come passivo fruitore, ma come soggetto attivo e in quanto tale portatore di diritti, a cui devono essere destinati interventi mirati alla rimozione di situazioni di disagio psico-sociale e di marginalità. Tale legge salutata nel 2000 come una rivoluzione in campo sociale viene disattesa, forse se ne conoscono poco i contenuti e le ricadute . Pertanto sarà oggetto di studio e di approfondimento da parte del gruppo BATTETE UN COLPO che si attiverà per la difesa e l’applicazione della legge stessa.
Dalla valutazione che il gruppo di lavoro ha effettuato sull’iniziativa del 15 marzo è emersa l’esigenza di avvicinare gli amministratori e la cittadinanza dei vari comuni della provincia in assemblee territoriali a livello di singoli ambiti sociali, augurandosi una nutrita presenza di cittadini e di amministratori, con il coinvolgimento attivo del terzo settore .
Il gruppo BATTETE UN COLPO è aperto a nuovi aderenti e per questo si è dotato di un sito interattivo “batteteuncolpo.blogspot.it” al quale indirizzare proposte, interventi , ecc.
Per maggiori informazioni si può contattare il periodico PERCHE’ NO?- redazione.percheno@email.it – cell 3357587473.
GUIDA ALLE AGEVOLAZIONI FISCALI PER LE PERSONE CON DISABILITA’
14/5/2013
Fonte Agenzia delle Entrate –
La normativa tributaria mostra particolare attenzione per le persone con disabilità e per i loro familiari, riservando loro numerose agevolazioni fiscali. La guida illustra il quadro aggiornato delle varie situazioni in cui sono riconosciuti benefici fiscali in favore dei contribuenti coni disabilità, indicando con chiarezza le persone che ne hanno diritto. In particolare, sono spiegate le regole e le modalità da seguire per richiedere le seguenti agevolazioni:
FIGLI A CARICO
VEICOLI
ALTRI MEZZI DI AUSILIO E SUSSIDI TECNICI E INFORMATICI
ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE
SPESE SANITARIE
ASSISTENZA PERSONALE
Per scaricare la guida, clicca qui
(Aggiornamento marzo 2013)
MOSTRA SU LEJEUNE: INTERVISTA AI RICERCATORI OMBRETTA SALVUCCI E PIERLUIGI STRIPPOLI. Articolo pubblicato sul n.19/2013 de IL NUOVO AMICO-Pesaro
12/5/2013
Che cos’è l’uomo perchè te ne ricordi?
22/4/2013
CHE COS’È L’UOMO PERCHÉ TE NE RICORDI?
Genetica e natura umana nello sguardo di Jérôme Lejeune
La mostra, curata dall’Associazione Euresis e dalla Fondazione Jérôme Lejeune, mette a tema l’uomo e il suo destino proponendo un’indagine sulla “natura umana” a partire dalla testimonianza di Jérôme Lejeune, fondatore della genetica clinica, attraverso gli sviluppi di questa disciplina e le più recenti acquisizioni della biologia evoluzionista sul determinismo genetico.
Il percorso espositivo si articola in tre parti:
1. L’uomo Lejeune e la fondazione della genetica clinica. Viene ripercorsa la sua formazione scientifica nel contesto delle conoscenze biomediche del suo tempo e vengono introdotte alcune nozioni-base (malattia ereditaria, cromosomi, geni, DNA …). Viene quindi descritta la sua attività scientifica, il suo approccio alla ricerca e le sue scoperte: in particolare, come è arrivato a dimostrare nel 1958 il nesso tra sindrome di Down e trisomia 21. Lejeune è un ricercatore ma è anche un medico, in particolare medico pediatrico: la sua posizione, e quindi lo scopo della sua ricerca scientifica, è conoscere per curare; e curare significa prendersi cura della persona. Si introducono esempi di come la ricerca genetica abbia reso possibile curare alcune sindromi ereditarie e, proprio a partire dalla testimonianza di Lejeune, dell’importanza per il malato di un contesto umano anche nei casi dove non ci siano progressi. Vengono evidenziate le basi sulle quali Lejeune fonda la sua visione dell’uomo, basi che sono all’origine delle sue decise prese di posizione pubbliche in favore della vita: per Lejeune ogni uomo è “unico” e “insostituibile” e come tale deve essere guardato.
2. Gli sviluppi della genetica clinica. Dalle scoperte di Lejeune ad oggi la genetica ha fatto enormi progressi. Oggi conosciamo la gran parte dei geni dell’uomo e l’intera sequenza del suo DNA; è possibile quindi individuare le basi genetiche di numerose malattie. Ma non solo. Con le tecnologie attuali e con relativamente poca spesa, possiamo ottenere l’intera sequenza del DNA di numerosissimi singoli individui. A che scopo tutto ciò? Che informazione possiamo ricavarne? C’è chi dice che potremo sapere se una persona è portatrice di malattie genetiche, se è predisposta a malattie degenerative; e ancora se avrà un buon carattere, se sarà intelligente o, per esempio, un grande pianista. Ma, soprattutto, questa conoscenza è per curare meglio, come affermava Lejeune, o è per selezionare (eugenetica)?
3. Il nostro destino è scritto nei nostri geni? Viene sottoposta a critica l’idea, peraltro molto diffusa, che ci sia un “gene per” ogni caratteristica (capita spesso di leggere: “scoperto il gene per l’altruismo, il gene per l’aggressività, il gene per l’intelligenza ecc.”); è l’idea che l’uomo, e più in generale ogni organismo vivente, è la somma di tanti “geni per”. La moderna biologia evolutiva ci dice che il corredo genetico più che un “programma esecutivo” è un insieme di “strumenti” che l’organismo biologico usa, insieme a molte altre fonti di informazione, per costruire la sua vita. Quindi risulta difficile pensare ai viventi, e soprattutto all’uomo, come a esseri totalmente determinati e dipendenti dai geni. E riaffiora quell’immagine, cara a Lejeune, dell’unicità irriducibile dell’uomo e della contingenza di ogni vivente: potevamo non esserci, invece ci siamo e questo sguardo sul reale non può non essere una continua ed inesauribile fonte di sorpresa e domanda.
23 Aprile – 6 Maggio 2013 – Sala Laurana del Palazzo Ducale, Piazza del Popolo, PESARO
Orari mostra: tutti i giorni 16.30-19.30
Visite guidate su prenotazione: tel. 3493691912 anche al mattino e tarda serata.
Ingresso gratuito
Il 6 maggio alle ore 18 nel Salone Metaurense del Palazzo Ducale incontro con la dott.ssa Ombretta Salvucci, ricercatrice al National Cancer Institute, Bethesda, USA e Pierluigi Strippoli, professore di Biologia applicata all’università di Bologna.
VI Giornata Nazionale della Disabilità Intellettiva e relazionale
7/4/2013
Il 7 aprile 2013 torna nelle principali piazze italiane l’appuntamento con la VI Giornata Nazionale della Disabilità Intellettiva e/o Relazionale.
Vi aspettiamo dalle ore 9,30 presso piazzale Collenuccio a Pesaro.
Cena di beneficenza a favore di Anffas Onlus Pesaro e Caritas
23/3/2013
Alle 20,00 Vi aspettiamo numerosi presso il Centro Culturale Vismara per una cena di beneficenza a favore di Caritas e Anffas.
Allieterà la serata il gruppo musicale THE MAT-MAT.
Ringraziamo anticipatamente chi parteciperà alla serata!
Assemblea partecipata BATTETE UN COLPO
15/3/2013
Ormai da troppo tempo, le uniche discussioni che sentiamo e a cui siamo chiamati a partecipare (sempre meno in realtà) noi operatori del terzo settore, sono attorno alle questioni economiche.
Certamente questi aspetti sono fondamentali e vanno affrontati con tempestività.
Però stanno diventando gli unici aspetti del confronto, anzi lo fanno sparire e lo rendono superfluo, perché se gli aspetti quantitativi e di bilancio diventano i nostri unici “dizionari”, le parole lasciano lo spazio ai numeri e si sa, la matematica non è un’opinione.
In aggiunta, se i numeri ci sono dati da un altrove lontano, diventano anche un alibi per non scegliere o per farlo senza assumersene la responsabilità.
Questa tendenza non ha coinvolto solo alcune parti in causa, come la politica o le istituzioni, ma quasi tutti noi. Infatti, nel tempo ci sono stati molti atti, proposte, cambiamenti accompagnati da un silenzio generale, come se la crisi ci avesse posto su un binario.
La costante riduzione degli spazi in cui i diversi punti di vista si possono incontrare sta portando ad una miopia che schiaccia lo sguardo sull’oggi.
Queste riflessioni rischiavano, come spesso accade, di trovare delle direzioni verso cui puntare il dito, senza chiedersi cosa poter fare direttamente e come poter svolgere a pieno il proprio ruolo.
Il nostro ruolo, di attori del terzo settore, si definisce e si è sviluppato all’interno di un sistema che negli anni ha fatto sviluppare risposte, professionalità e progettualità.
Per cui abbiamo deciso di superare le quotidiane fatiche e specifiche difficoltà per creare uno spazio di confronto e dialogo, che si focalizzasse sul nostro sistema di welfare e non si limitasse ad una critica fine a se stessa.
Ragionare come sistema significa tenere in primo piano l’importanza di tutte le parti, ma in particolare occuparsi delle interconnessioni tra queste e il territorio in cui esse operano.
La priorità che ci siamo dati come gruppo è stata quella di tentare di riattivare la comunicazione e il confronto attorno alcuni temi che riteniamo cruciali per il futuro del welfare del nostro territorio. Ecco perché abbiamo caratterizzato il gruppo e le sue iniziative con l’incitazione “Battete un colpo!” Incitazione rivolta a tutti e a noi per primi.
Battete un colpo!
Gruppo aperto e volontario che si occupa di ragionare attorno al sistema di welfare del nostro territorio.
Attualmente vi partecipano:
Associazione Insieme
Associazione Aias
Anffas
Ceis
Associazione Onphalos
Coordinamento territorio & disabilità
Cooperativa Caanan
Cooperativa Labirinto
Cooperativa T41 A
Cooperativa T41 B
Cooperativa Pegaso